ARTE
Fonte: Il Gazzettino

VENEZIA - Ci sarà anche un vero aereo da guerra, un F104, di quelli utilizzati durante la guerra in Jugoslavia negli anni '90, che verrà posizionato nel lungomare del Lido di fronte al Blue Moon, tra le installazioni di "Open 2005". L'opera dal titolo "Cavallo di Troia" è una denuncia, firmata dall'artista italiano B.Zarro, sulla politica internazionale nel modo di portare la pace. Tutto è pronto al Lido di Venezia per ospitare "Open 2005", ottava edizione dell'Esposizione internazionale di sculture ed installazioni che si aprirà il prossimo 31 agosto, in contemporanea con la 62.ma Mostra del cinema di Venezia. L'evento è organizzato da "Arte Comunications" società di cultura presieduta da Paolo De Grandis dal 31 agosto si chiuderà il 2 ottobre. Un'edizione, quella 2005, caratterizzata dalla notevole presenza di artisti italiani (ben 22 sui 47 presenti) e da un ritorno in grande portata delle opere esposte all'aperto (25). Curatore della rassegna d'arte lo stesso Paolo De Grandis affiancato da una terna di curatori formata da Vincenzo Sanfo, nominato curatore della Biennale di Pechino per il 2006, Chang Tsong-zung, uno dei più conosciti critici d'arte cinesi, e Marisa Vescovo. Non ci sarà quest'anno nessun tema, "filo conduttore" dell'esposizione, ma tra le particolarità la tradizione del marmo di Carrara con la quale si sono misurati numerosi artisti italiani. Sempre a proposito di artisti italiani tra i più attesi spiccano i nomi di Sandro Chia e Michelangelo Pistoletto. Per la quinta volta verrà assegnato anche il Premio "Open" ad un film tra quelli presenti al festival cinematografico. La consegna il 7 settembre, al regista di un film che si sia fatto apprezzare per il suo particolare aspetto artistico. La giornata d'apertura di "Open 2005", il prossimo 31 agosto, ha in programma nel pomeriggio alle 15 la conferenza stampa ufficiale all'hotel Excelsior, alle 17 il buffet e l'incontro con gli artisti all'hotel Hungaria, con una performance di artisti cinesi, poi alle 20 un'altra performance, questa volta all'interno del Blue Moon di artisti argentini.

Lorenzo Mayer