Dal Lido di Venezia alla Cina
Fonte: La Nuova

«OPEN» potrebbe chiudere al  Li­do ma al tempo stesso aprirsi sul mon­do. Se infatti la rassegna di sculture e in­stallazioni all'aperto rischia di scompari­re dall'isola dopo sette anni per mancan­za di fondi, è pronta a rinascere niente meno che in Cina. L'ormai famosa espo­sizione inventata da Paolo De Grandis (nella foto) con Arte Communications è infatti sul punto di mettere piede oltre la Grande Muraglia. In queste ultime ore il governo cinese ha preso contatti con lo stesso De Grandis e lo ha invitato il 10 novembre a Shanghai per definire i par­ticolari del progetto. Nessuno è profeta in patria, si sa, e lo sa ormai molto bene anche De Grandis dopo le ultime esternazioni riguardo a «Open» che rischia di non poter più esse­re allestito al Lido per i costi troppo elevati e la quasi inesistenza di contributi pubblici e privati verso il progetto. «Quello del governo cinese è senza dub­bio un segnale forte, che lascia intende­re il grande interesse che ruota attorno a una rassegna che ha permesso all'arte asiatica e cinese stessa di farsi conosce­re meglio alle nostre latitudini in questi anni» ha detto Paolo De Grandis. «In pra­tica organizzeremo da loro un "Open" che ospiterà il meglio dell'arte moderna del vecchio continente, un pò l'esatto contrario di ciò che avevamo fatto que­st'anno al Lido con Open Asia». E questo tenendo conto che «Open» è già sbarcato a Hong Kong e lo farà il prossimoanno anche in Marocco. E in Cina il luogo pre­scelto per l'esposizione esiste già.Si trat­ta dello Yuzi Paradise: un enorme parco di 1.320 acri nei pressi Guilin vicino Shanghai, realizzato nel 1996 e molto co­nosciuto a livello internazionale essendo stato già sede di otto simposi di scultura mondiale, ospitando 114 artisti prove­nienti da 25 paesi.

 

Simone Bianchi