Il «Moai» davanti al Blue Moon
Fonte: La Nuova
LIDO. Tonnellate di roccia e granito, migliaia di lampadine, telecamere per la sicurezza e decine di opere in arrivo da tutto il mondo rappresentano lo spaccato di Open Asia, la settima edizione della rassegna di sculture e installazioni all’aperto che in queste ultime ore sta prendendo forma lungo strade e viali dell’isola. Una mostra che porterà arte e fantasia rubando colpi d’occhio ai passanti e ai tecnici del settore in una cornice molto caratteristica com’è quella lidense.
Anche se verrà inaugurato il primo settembre con il via del festival del cinema, Open - che questa volta è dedicato all’arte asiatica e alla sua influenza nelle altre culture - sta già svelando le prime opere di arte moderna che verranno esposte. E’ il caso delle torri gemelle in plexiglass made in Italy e alte oltre tre metri, che sono state già montate nella spiaggia dell’hotel Westin Excelsior. Albergo che al suo interno accoglierà altre opere, tra cui quella francese rappresentata da una vasca da bagno e quattro manichini che non mancherà di attirare la curiosità degli ospiti. Qualcosa di particolare lo si potrà comunque vedere anche nel parco dell’hotel Des Bains, dove l’inglese Richard Long sta allestendo la sua installazione posizionando una sull’altra delle grandi pietre. Un’opera che «peserà» ben dieci tonnellate, e non da meno sarà il grande Mohai, sullo stile di quelli dell’Isola di Pasqua che arriverà dopodomani direttamente da Carrara dov’è stato scolpito nel granito, per poi essere sistemato nel piazzale del Blue Moon. All’inaugurazione saranno presenti anche quattordici danzatori che giungeranno dall’Isola di Pasqua, dando vita ai rituali tradizionali del loro paese.
Una Fiat 500 verrà ricoperta da 15.000 lampadine dal rappresentante del Belgio, che poi la parcheggerà nel parco dell’hotel Hungaria in Gran Viale Santa Maria Elisabetta. Gli organizzatori di Arte Communications hanno previsto numerose telecamere che sorveglieranno le opere più fragili per evitare che i soliti vandali ci mettano lo zampino: in passato i danni sono stati parecchi e costosi. Ma tra le curiosità va menzionata anche l’opera israeliana, che in Lungomare Marconi davanti il Des Bains, presenterà un cubo pieno di riso bollito e sale, che darà vita a un composto solido come il cemento. E questo è già in parte visibile. Ma il bello di questa mostra rimane il coinvolgimento della popolazione, libera di osservare opere talvolta anche eccentriche, ma spesso ricche di significato come lo sarà ancora una volta quella di Yoko Ono, l’ex moglie di John Lennon che sarà al Lido per la seconda volta. Curiosità quindi, ma anche qualità nelle opere che per oltre un mese caratterizzeranno gli angoli più affascinanti del Lido.
(Simone Bianchi)