Cipro
Lia Lapithi Shukuroglou
Da tempo ormai, Lia Lapithi lavora su una serie di ambienti costituiti da volumi aperti e chiusi, ispirandosi al paesaggio e al corpo umano per concepire spazi di dialogo che coinvolgano lo spettatore. Il corpo umano, fragile e vulnerabile, così intriso di esperienze personali e di problemi esistenziali e sociali, si trasforma in un ponte che mette in comunicazione l'arte e lo spettatore.
A Venezia, Lia Lapithi presenta l'installazione-ambiente "Blue Pear", opera composta da sedici imponenti sculture a forma di pera di colore azzurro intenso, sapientemente disposte nella sala espositiva. Alcune sono sospese, altre galleggiano sull'acqua o sono semplicemente poggiate al suolo. L'energia creata nell'ambiente esercita un'attrazione magnetica sullo spettatore, il quale, polarizzato dalle sculture, è tentato di accarezzarle, passeggiare tra loro. Sia la forma sia il colore sono carichi di simbolismo. La pera - forma corporea surrealista che suggerisce un archetipo del corpo femminile - presenta un addome-ventre pronunciato e se la femminilità è trasmessa dalla morbida formosità delle curve, l'addome pronunciato è una reminiscenza di forme femminili arcaiche, primitive, archetipiche, comuni nel linguaggio delle arti plastiche, una riaffermazione della loro forza in quanto fonte di vita. La donna di Lia Lapithi non è corrotta o viziata. È un punto fermo di riferimento, un perpetuarsi della vita.
Anche l'azzurro intenso ha un proprio significato simbolico: infonde vita nella materia conferendole una dimensione spirituale diversa; ma al suo simbolismo si sommano altri significati: cielo azzurro - libertà, mare azzurro - speranza nel futuro, acqua azzurra - purificazione del corpo e dell'anima.
In una delle sue interviste, parlando del simbolismo dell'azzurro, l'artista ha sottolineato che è il colore dell'abito della Vergine Maria e, per i cinesi, il colore della speranza. L'aura di azzurro intenso che circonda la forma è dunque la forza motrice che trascina lo spettatore in un altro mondo in cui la realtà comune si intreccia al sogno e all'illusione. Come nel caso dell'azzurro infinito delle opere di Yves Klein, ci imbarchiamo per un viaggio metafisico verso l'azzurro assoluto, verso un'esultanza spirituale.
Grazie ad una felice coincidenza, le pere azzurre sono giunte a Venezia per inserirsi nel suo cielo infinito e nel suo elemento fluido diventando organicamente parte integrante della serenità e della tranquilla simmetria della città eterna.
Testo a cura di Daphne Nikita