Torna l'arte di OPEN
Fonte: La Nuova
La mostra
Torna l'arte di «Open»
Dal mondo sculture e installazioni al Lido VENEZIA. Si rinnova al Lido di Venezia, dal 31 agosto al 2 ottobre, «Open - Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni», la manifestazione nata da un'idea di Paolo De Grandis che ha portato nel passato importanti nomi dell'arte contemporanea da Yoko Ono e Marisa Merz a Emilio Vedova, Niki de Saint-Phalle, Bernar Venet, Mimmo Rotella, Keith Haring, Fabrizio Plessi, Julian Schnabel, Dennis Hopper, Feng Mengbo e Ju Ming.
«Open», giunta all'ottava edizione, è un punto d'osservazione mobile, una finestra aperta sulla contemporaneità, su quei territori che slittano e si sovrappongono generando anomali e curiosi immaginari. L'arte, esposta lungo i viali e gli spazi aperti del Lido, così cosmopolita, nata in contesti assolutamente differenti, svela la necessità di sondare liberamente i linguaggi, di attraversare trasversalmente i codici, con atti di coraggio. Quest'anno si spazia dagli interventi eclettici di Sandro Chia a quelli essenziali di Luigi Mainolfi per poi passare all'afflato socio-esistenziale di Giuliano Vangi ed alle colpratis-sime forme astratte di Nino Mustica fino alle installazioni luminose di Marco Lodola.
La mostra diviene materia complessa di forme e significati come negli interventi di Renzo Margonari, Riccardo Corderò, Anna Santinello, Bobo Ivancich De La Torriente, Ursula Huber, Luigi Masin e Silvana Scarpa. B. Zarro invece con l'opera Cavallo di Troia, un vero aereo F104 da guerra, denuncia la politica di intervento internazionale. Le sculture dell'americano J. Seward Johnson sono evocazioni di una realtà sognante, da carta patinata, a metà tra i fumetti degli anni 50 e la cultura pop americana. La tradizione del marmo è segnata da Carol Rama, Michelangelo Pistoletto, Vettor Pisani, Nunzio, Gilberto Zorio, Aldo Mondino, Grazia Toderi e Joseph Kosuth.
Dall'America Latina arrivano Sebastian, d'origine messicana, i messicani Gustavo Aceves e Victor Ma-nuel Contreras, l'argentino Nicolas Leiva, l'uruguaiano Fabio Atchugarry. A testimonianza dell'incontro tra Europa ed America Latina le figure di Fernando Boterò spiccano grazie al loro valore immediato e narrativo dove il tratto magico e la fusione inestricabile di tragico e comico sono l'impronta indelebile di un'eredità culturale sudamericana.
Fedele ad una linea d'indagine rivolta alle culture extraoccidentali, «Open» propone le opere di Yuen Minjun, Wang Guangyi e Kyoji Nagatani. L'incontro di singole esistenze in transito e di partecipazioni internazionali da invece espressione ad artisti quali Jan van Oost, Lia Lapithi Shukuroglou e Helga Elben.
Anche quest'anno Arte Communications organizza il Premio Open, premio speciale collaterale alla 62a Mostra Internazionale di Arte Cinematografica che sarà conferito ad un regista in concorso. La mostra è co-organizzata con l'assessorato alla Cultura del Comune di Venezia e con il Centro Italiano per le Arti e la Cultura-Torino e il Comune di Carrara. E' inoltre patrocinata dal ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal ministero degli Affari Esteri, dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Venezia e vi aderiscono i ministeri dei paesi partecipanti all'esposizione.