:: Accademia di Belle Arti di Venezia
Marco Rodolfo Fin
I “satelliti” di Marco Rodolfo Fin sono oggetti scultorei che hanno il colore pallido e la geometria semplificata delle animazioni scientifiche. Collocati in un angolo di giardino, una terrazza, un pezzo di strada, comunicano efficacemente la loro natura astratta, da giocattoli tecnologici strutturati da una logica rigorosa, ma un po’ lunare appunto, lontana, avulsa dalla vita quotidiana. Coi suoi bianchi traslucidi, la resina usata per le coperture annulla i dettagli, ammorbidendo il profilo dei solidi con una gentile curvatura da cartone animato. E’ la combinazione tra le potenzialità di questo materiale, che rende astratti gli oggetti fino a farli quasi levitare, e iconografie ben scelte, impostate su gradevoli geometrie minimali, a conferire alle sculture un’aria trasognata, come sospesa. Particolarmente originale nei “satelliti”, Fin riesce ad ottenere la stessa atmosfera anche nei modelli architettonici, alti fino a più di un metro, che sembrano una versione ingrandita di città e castelli costruiti con cubi per bambini, e cui l’uniforme copertura in resina dà un’aria ugualmente mentale, sospesa.
Curatrice: Gloria Vallese
Testo a cura di Gloria Vallese
Ringraziamenti: Accademia di Belle Arti di Venezia