Italia
Renzo Margonari

Il mondo fluttuante di Renzo Margonari


Forse non è giusto assegnare una denominazione ed un'unica interpretazione alle forme fisiche, in quanto ogni forma conosciuta diviene tale solo attraverso il consenso sulla sua denominazione. Attraverso tale consenso un vaso diventa un vaso ed un piatto diventa un piatto. Ma non è necessariamente così; ad un occhio poetico ogni vaso ha un carattere proprio e ogni piatto dà una visione speciale. Per l'artista che si fa carico del vaso e del piatto, questi oggetti possono diventare una figura femminile o la faccia di un satiro, o il corpo di una balaustra e la superficie di un orologio. Agendo sulla nostra fantasia l'arte ci libera e ci rende padroni di un mondo più ricco.

La figura scultorea misteriosa di Renzo Margonari guarda l'osservatore dritto in faccia con l'occhio irradiante; agisce sugli osservatori, instillandovi la sua visione speciale, trasformandoli in oggetti con nomi diversi. La grande arte ha il merito di non essere passiva, ci parla. Questa scultura senza titolo è fatta di materiali facilmente identificabili che ci raccontano la loro storia precedente e il nome che prima portavano, ognuno con una propria chiara identità e di agevole comprensione. Ora che i materiali sono uniti dalle semplici saldature di Margonari le identità del materiale hanno subito un mutamento ed ora devono recare un nuovo nome artistico comune. Non è una denominazione facile da individuare e non si sa sempre a cosa corrisponda. Si sa però che l'opera si erge per guardare in faccia l'osservatore e attraverso questo sguardo anche gli osservatori vengono trasformati in creature anch'esse alla ricerca di un nuovo nome.

Margonari ha vissuto tutta la sua vita insieme all'arte. Nel 1957, ancora adolescente, incontrò Andre Breton, votandosi al surrealismo e infatti divenne l'esponente ufficiale più giovane del surrealismo in Italia. Da allora Margonari non ha mai smesso di essere il mago che crea nuove forme e nuovi nomi attraverso la sua attività di pittore, scultore e critico. I suoi dipinti enigmatici alimentano l'immaginazione, sono solitamente luminosi e spiritualmente liberatori. Quando lo incontrai per la prima volta nel 1986 era il periodo in cui era affascinato dalla carta da pittura cinese. Egli cominciava a sperimentare questo tipo di carta leggermente assorbente per produrre dipinti che davano l'effetto illusorio di masse solide nel liquido schizzato. Le forme di queste masse a loro volta evocavano forme illusorie e oggetti a cui dare un nome. Alla fine degli anni '80 fu allestita una mostra ad Hong Kong e poi agli inizi degli anni '90 in Cina partecipò alle prime mostre internazionali di pittura ad inchiostro, diventando così uno dei primi artisti italiani presenti sulla scena dell'arte contemporanea cinese. La caratteristica più impressionante di Margonari è che, a prescindere dal materiale con cui lavora, la visione dell'artista è sempre chiara ed il linguaggio artistico è ugualmente netto.

Non è possibile distinguere la visione di un artista dal suo carattere. La visione surreale di Margonari è plasmata dalla sua passione per la vita e dalle sue diverse dedizioni alla cultura. Da giovane era un pattinatore su ghiaccio. Ha composto una grande opera sul fenomeno della Outsider Art in Italia, ha scritto la storia architettonica della sua città natale, Mantova. Ha creato una scuola di arte per introdurre un approccio alternativo all'educazione artistica; d'altro canto, per dieci anni è stato direttore della prestigiosa Accademia d'arte di Verona. Per Margonari la visione surrealista è totalizzante; spazia nella curiosità ed è immaginazione alla massima potenza. Spesso sono portato a credere che Margonari sia dedito alla visione delle scelte alternative, delle possibilità sovversive. Per esempio, si è sempre rifiutato di indossare la cravatta; è un simbolo troppo legato alla conformità. Egli non si è lasciato tentare dal potere della carica e delle istituzioni; negli anni in cui era direttore dell'Accademia d'arte di Verona ha sempre continuato a gestire anche la sua scuola privata. Diversamente dagli artisti che vengono consumati dalla propria carriera, Margonari ha la generosità di spirito di condividere il proprio talento e la propria fortuna con altri, insegnando, scrivendo e organizzando mostre di altri artisti. Attraverso il suo personale esempio Margonari ha mantenuto vivo lo spirito originario del surrealismo, quando ancora era un movimento di avanguardia basato sulla speranza di cambiare il mondo moderno. In lui il surrealismo non è uno stile artistico, bensì uno stile di vita.

Per OPEN2OO5 Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni, Margonari esporrà un'opera scelta in una serie di sculture a cui lavora da alcuni anni. Quest'opera è in mostra al pubblico per la prima volta. A modo suo si può dire che sia venuta a vedere il pubblico. E' presente per confrontarsi con i visitatori con la sua innocenza, invitandoli alla riflessione e a cambiare nome in questo incontro.


Testo a cura di Chang Tsong-zung