USA
John Henry

 

Da quarant’anni, John Henry è all’avanguardia della scultura contemporanea e, come dimostrano le due opere presentate ad OPEN2OO7, continua ad essere estremamente prolifico, spingendo verso nuovi limiti le forme lineari che hanno definito il suo lavoro sin dai giorni del pre-costruzionismo a Chicago, all’inizio degli anni Settanta. Sebbene abbia esordito come pittore nei primi anni Sessanta e, nel tempo, si sia espresso con molti materiali scultorei, il suo primo amore e i principali materiali della sua opera sono l’acciaio e l’alluminio saldati. I pezzi esposti, “Traveler” e “Zach’s Tower”, ambedue di dimensioni modeste rispetto alle sue opere monumentali note in tutto il mondo, incarnano anch’esse il suo notevole senso della scala e dell’equilibrio. Usando gli elementi lineari dei suoi pezzi come linee nello spazio, l’artista, infatti, magistralmente individua il punto di equilibrio, che spesso suggerisce una sfida alla gravità e ogni opera, indipendentemente dal suo peso, ispira nello spettatore leggerezza e senso di movimento, ricongiungendosi in tal senso al monumentale “Illinois Landscape #5”, nel Nathan Manilow Sculpture Park della Governors State University, o ad “Alachua”, nel campus dell’University of Florida. Negli ultimi anni, John Henry ha trascorso parecchio tempo in Europa assorbendone i canoni estetici, e questo periodo di riflessione si è espresso nel suo lavoro, attraverso le sue mani e il suo cuore. La “Cathedral Series”, ispirata alle grandi cattedrali che l’artista ha studiato in Italia, ha dato vita ad una serie di opere che, per quanto rese più terrene dalle massicce forme trapezoidali verticali, comunque emanano l’emozione spirituale provata nelle cattedrali, quel senso di ascesa verso i cieli, una sorta di equilibrio tra la nostra umanità e il nostro rapporto con l’universale. Sebbene, negli anni Settanta, alcuni lo abbiano ricondotto al movimento minimalista, le forme geometriche che da oltre trentacinque anni definiscono l’opera di John Henry si basano, da un punto di vista storico ed estetico, sul costruttivismo. L’artista, costantemente impegnato nel rispetto della materialità della sua opera, insiste fermamente sulla necessità di mantenere l’integrità del processo e dei materiali nello sviluppo del suo vocabolario visivo. Inoltre, benché le sue sensibilità estetiche derivino dal suo intuito creativo e dalla sua esperienza di vita, John Henry, artista che non teme la tecnologia contemporanea e l’era dell’informatica, si è sempre dedicato alla ricerca di tecniche e processi nel tentativo di realizzare sempre più compiutamente la sua visione, per cui il suo impatto sulla scultura monumentale e la nozione di arte pubblica in generale negli ultimi quarant’anni non ha pari.

Le due opere di John Henry presentate ad OPEN2OO7 confermano il suo ruolo di eminente scultore internazionale. Certo del suo linguaggio visivo, l’artista continua ad esplorare con una passione che, negli anni, non è mai venuta meno, una passione che, viceversa, è alimentata dal suo gusto per la vita e dell’esplorazione della sua esperienza personale attraverso la sua arte. In questa serie di opere vi sono una maturità e una sensibilità notevoli, specchio di un artista che continua a produrre alcune delle sculture più importanti create all’inizio di questo XXI secolo.

 

Curatore Ken Rollins, Interim Executive Director Tampa Museum of Art, Florida

 

Con il sostegno di Art Enterprise, Kanter Family Foundation, Dr. and Mrs. Wayne Lose, Dr. Walter Scott, Arris Foundation

 

Con il patrocinio dell'Ambasciata degli Stati Uniti d'America