FLOWERS FROM THE EAST


XIAO FENG AND HIS FAMILY
             

MUSEO HASSAN: 14, AVENUE MOHAMED  LYAZIDI, VILLA ANDALUCIA - HASSAN, RABAT

APERTURA AL PUBBLICO: 8 DICEMBRE 2006 - 28 GENNAIO 2007

Sarà inaugurata il 7 dicembre, presso il Museo Hassan di Rabat, la mostra “Flowers from the East. Xiao Feng and his family”, organizzata dalla Fondazione del Museo Hassan in collaborazione con Arte Communications ed il Centro Italiano per le Arti e la Cultura, dedicata ad una famiglia davvero particolare.

Non è usuale, infatti, né in Cina né in Europa trovare in un unico nucleo familiare una così alta concentrazione di artisti. Eppure nella famiglia di Xiao Feng, composta da quattro membri, tutti e quattro, in maniera personale ed originale, si esprimono attraverso diversi linguaggi artistici.

Xiao Feng, il capostipite artista molto celebre in Cina, nato nel 1932, a soli undici anni si unì ad una compagnia itinerante del giovane gruppo rivoluzionario, nell'area orientale della Cina liberata, creando quadri di propaganda anti-fascista. Nel 1954 fu mandato nell'ex Unione Sovietica a studiare la pittura ad olio e dopo essersi diplomato tornò in Cina nel 1960, iniziando ad insegnare all'Accademia di Zhejiang. L'opera di Xiao Feng, di derivazione post-impressionista è però intrisa dei furori dell'espressionismo nordico direttamente derivategli dalla sua formazione russa. Passato attraverso la grande scuola del realismo epico socialista, egli si dedicherà successivamente al ritratto per poi passare ad una forma di paesaggismo fortemente lirico e dalla straordinaria qualità pittorica. Uomo fortemente impegnato, anche socialmente, ha ricoperto nella sua vita numerosi e importanti incarichi lasciando dietro di se una scia di grande popolarità la quale ha contribuito, assieme al suo magistero artistico, a renderlo uno dei più popolari artisti cinesi contemporanei e di fatto uno dei più seguiti ed ascoltati maestri.

Song Ren, la moglie, anche lei artista ed insegnante, ha realizzato moltissimi dipinti ad olio i cui soggetti preferiti sono la rivoluzione e la storia. I due artisti dipingevano opere a volte a quattro mani per elogiare le campagne di liberazione, diventando nel tempo i maggiori esponenti degli artisti rivoluzionari. Alcune delle loro opere infatti, oltre ad essere esposte in numerosi musei della Cina sono state inserite nei libri di scuola facendoli diventare di conseguenza molto noti presso il grande pubblico. L'impressionismo dolce di Song Ren è indubbiamente la rilettura in chiave cinese delle premesse dei grandi maestri francesi di fine  ottocento, di quella lezione ha appreso la parte più nobile e umana laddove porta sulla tela il suo piccolo mondo le persone a lei care la  campagna cinese sempre vista con i dolci occhi di una donna. Quando affronta il ritratto non disdegna la visione psicologia e indagatrice di chi vede, al di là delle apparenze l'anima interna e nascosta delle persone.

Xiao Lu, la primogenita, si diploma all'Accademia Centrale di Belle Arti di Pechino e rivolgerà da subito la sua ricerca verso le avanguardie artistiche internazionali con particolare riferimento all'installazione e all'arte comportamentale. Ed e proprio nell'ambito di questa ricerca che nel 1988 durante l'inaugurazione di una sua provocatoria installazione, Dialogue – di cui si possono vedere in mostra alcune foto – Xiao Lu e l'artista Tang Son vengono arrestati. Xiao Lu sarà poi  rilasciata ma dovrà restare all'estero per diversi anni. L'episodio suscitò grande clamore e di fatto consacrò internazionalmente il suo lavoro e la sua figura facendola divenire una sorta di icona dell'arte cinese contemporanea.


Xiao Ge, la più giovane si è diplomata all'Accademia Cinese di Belle Arti di Pechino e successivamente all'Ecole Superieure des Beaux-Arts di Parigi. Lavora tra Cina ed Europa sviluppando una ricerca in bilico tra vari generi, ma con particolare riferimento al rapporto tra arte e moda e i derivanti motivi di una forma di linguaggio fortemente contemporanea. Utilizzando i messaggi della moda “ sensualità, comportamento, materiali e glamour” da lei rivisitati, elabora un linguaggio del tutto particolare restituendoci questo mondo effimero sotto forma di coinvolgenti performance. In particolare la performance da lei realizzata a Parigi per l'Ecole des Beaux Arts presso il convento Des Cordellier e la performance “Passage” realizzata per la rassegna veneziana OPEN2OO6 hanno di fatto sancito il suo ingresso da protagonista nel variegato mondo dell'arte contemporanea. Il suo linguaggio si articola all'interno dell'arte contemporanea non solo cinese, ma internazionale in una combinazione di pittura, performance, installazione e design dal risultato del tutto personale consacrandola come una delle più interessanti novità di questo nostro tempo.

La mostra, curata da Vincenzo Sanfo e Paolo De Grandis, rende dunque merito a questa famiglia che ormai da più di sessant'anni si trova sulla grande scena artistica cinese e pertanto non può essere ignorata nel panorama culturale internazionale. Ed ecco, pertanto la scelta di portarla in Marocco, presso la Villa Andalucia, sede del Museo Hassan, che intende proporsi come punto di riferimento sia per gli addetti ai lavori che per un pubblico più vasto, nell'ambito del grande progetto di rinnovamento culturale della città di Rabat e del Marocco, che passa anche – e soprattutto – attraverso l'arte in tutte le sue forme.

IL MUSEO HASSAN DI RABAT: LA SEDE E LE FINALITA' PROGETTUALI

Il Museo Hassan, diretto a livello internazionale da Paolo De Grandis e coordinato da Fathiya Tahiri, Presidente della Fondazione del Museo Hassan, ha come sede la storica Villa Andalucia.

La Villa Andalucia, è stata costruita nel 1929 ed il nome stesso richiama le origini spagnole dei proprietari. La struttura architettonica e le decorazioni parietali di gusto ispano-moresco sono la testimonianza dell'imponente patrimonio storico ed artistico dell'edificio. Mosaici e ceramiche decorano parte dell'assetto interno ed esterno. Di rilievo i mosaici illustranti 'Le Glorie di Spagna' del XV secolo che riproducono in gran parte alcune famose tavole di Diego Velasquez. Il giardino si sviluppa in aree verdi ed ambienti coperti, finemente istoriati dai tipici mosaici 'zellige' e da cinque fontane ricche di elementi mitologici. Se in occasione dell'apertura del Museo, era stata presentata l'opera di Fabrizio Plessi con il progetto "Fez Fez" che ha riscosso un notevole successo, ora  si è puntato sull'arte orientale con un progetto di grande valore dato che vedrà in mostra i componenti della famiglia Xiao, ben noti in Cina per il loro impegno e lavoro nell'ambito delle arti visive. Il Museo Hassan è parte integrante di un programma di rinnovamento culturale della città di Rabat e del Marocco le cui finalità sono la presentazione di artisti riconosciuti a livello internazionale, la promozione di artisti locali e altresì la collaborazione con le maggiori istituzioni operanti nel settore.

 
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