Finnish Academy of Fine Arts 

Kemal Can, Mika Helin & Matti Koskinen, Riitta Kopra, Oskari Tolonen

 

 

Sulla forma e con la forma

Qualunque forma sia stata forzata a diventare attiva, forte, fluente nella sua persistenza deve comunque dare un riscontro, come le è stato chiesto. Ciò non forza le nostre richieste, ma ne agita la superficie, il che sembra riflettersi sulla forma in questione.

Che cos’è questo interesse che dimora così piacevolmente sulla superficie delle cose? È la natura degli scherzi, la leggerezza dei sensi, del tempo trascorso spensieratamente. Un solido appiglio dà speranza o rassicura in merito alla forza. La forza è debole rispetto a qualunque leggerezza. La forza impone una rivelazione.

Chiedere qualcosa implica una certa conoscenza e un approfondimento. Poiché la conoscenza è costruita sulla base dell’esperienza, è una forma di ricerca che guida ogni sorta di interrogativo. Se la ricerca dà garanzie, è legittimo sostenerla. La superficialità delle richieste, la sete dettata dall’interesse è ammantata di piacere, forme complete del tutto fugaci.

Tuttavia non si è trattato soltanto di qualcosa che è parso riflettersi sulla forma in questione?

Poco importa. Se per le richieste tutto si riduce a un’agitazione superficiale, la fluidità o il beneficio della forza è rinvenibile nel tempo e la persistenza nell’intenzione. Non esistono demarcazioni precise e tutte le forme hanno dispersioni, siano esse totali o parziali.

Testo a cura di
Oskari Tolonen