Giappone
Tsuchida Yasuhiko
Alcune opere d’arte parlano di necessità. "Innocent Garden" nasce dalla necessità di Tsuchida Yasuhiko di ritrovare l’innocenza, propria di un bambino, per comunicare messaggi che siano in grado di scuotere l’animo del fruitore e di renderlo consapevole dell’importanza di possedere una propria responsabilità sociale.
Come la natura anche l’uomo racchiude in sé un processo generativo ed evolutivo nel quale le forme della realtà e dell’anima prendono corpo attraverso continue trasformazioni. L’opera, che rievoca il ricordo di una notte d’estate, quando l’artista per la prima volta vede una lucciola brillare, presenta una complessa e ricercata simbologia e intende ricreare un microcosmo che animi e trasformi l’universo. Simbolo dell’innocenza sono i cuori in vetro soffiato di Murano che s’illuminano come lucciole in un rapporto tra forma e natura, frutto di un’intesa intima e profonda tra uomo e universo. "Innocent Garden" vuole essere un complesso gioco di interazione e scambio tra design, scultura, architettura e ambiente circostante: una sorta di unione di più arti che sembra ricollegarsi alla filosofia dell’architetto americano F.L. Wright, secondo il quale è indispensabile all’uomo realizzare una profonda comunione con la natura. La molteplicità dei linguaggi espressivi utilizzati è rappresentativa della complessità delle indagini che Tsuchida realizza su una tematica complicata come quella ambientale. Tenendo conto dell’insegnamento bio-architettonico dell’artista-ecologista austriaco Friedensreich Hundertwasser, l’installazione di Tsuchida, è parificabile ad un’architettura vivente intesa come costruzione organica in crescita ed essenza-linfa di vita. La verticalità è un tentativo di legare il cielo alla terra, l’acqua al sole in una sorta di congiunzione dei quattro elementi naturali che sollecita, nel fruitore, nuove esperienze percettive che impegnano non solo la mente, ma anche i sensi in uno sforzo di dialogo interiore alla ricerca di un’ innocenza sempre più difficile da ritrovare. "Innocent Garden" è il ritratto dell’essere di Tsuchida nel mondo e del suo tentativo di rendersi utile alla risoluzione di problematiche naturalistiche reali. Un percorso espressivo che muove un’indagine formale dalle ricerche, tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, della Land Art che, a metà tra scultura ed architettura, si basava sulla valorizzazione e sul recupero della natura e sul contenuto noetico-estetico-emozionale. È come se in quest’opera l’artista rimuovesse le incrostazioni storiche e le sovrastrutture culturali per giungere ad un’arte priva di influenze e carica di autenticità.
Testo di Silvia Bonomini