Gran Bretagna
Michael Lyons
L'arte inglese ha prodotto grandi scultori moderni: da Henry Moore a Jacob Epstein, da Barbara Hepwort a Lynn Chadwick quasi come se, dopo secoli di accademismo, si sia liberata una forza creatrice in grado di rigenerarsi continuamente, a tal punto da produrre quasi una sorta di scuola o comunque di linea o movimento di stampo marcatamente inglese. Artisti come Kenneth Armitage, Philip King, Antony Caro, Eduardo Paolozzi e l'indo-inglese Anish Kapoor, tanto per citare alcuni nomi, sono lì a testimoniare questa specifica capacità di sfornare grandi scultori. In questo contesto vivace e intellettualmente stimolante, si muove Michael Lyons, artista vero, generoso, capace di affrontare la dura missione dello scultore con una vocazione estremamente personale, che trae le sue ispirazioni da forme poetiche, con continui rimandi alla natura e alle sue metamorfosi, organiche e morfologiche, natura in cui le sue opere vivono simbioticamente, avendo al loro interno un soffio vitale dinamico. L'opera di Michael Lyons non è una scultura “in levare”, ma al contrario un continuo assemblare, aggiungere, agglomerare pezzi e forme che, nel loro insieme, creano composizioni dinamicamente concentriche e strutturalmente solide che si dipanano nello spazio, creando movimenti totemicamente ispirati. Di particolare interesse, per la sua maturità artistica, l'esperienza cinese che ha contribuito, attraverso la sua frequentazione, a meglio definire la poetica e il senso di una scultura vicina ad una concezione orientaleggiante dell'arte, fatta di ispirazioni segniche. Una visione legata alle forme e ai contenuti della sua opera e che, proprio in virtù di questo apparentamento, produce una comunanza di linguaggio che, come un impluvio, raccoglie il senso di una forza plastica in cui riconoscersi e dialogare e che sta generando in Michael Lyons nuove visioni e future prospettive.
Curatore Vincenzo Sanfo
Con il sostegno del BRITISH COUNCIL