10. Mostra Internazionale di Architettura
Fonte: Fondazione La Biennale di Venezia
10. Mostra Internazionale di Architettura
Venezia, settembre - novembre 2006
I temi del nuovo urbanesimo. La meta-città
Due mostre per il Sud d’Italia
Il nuovo Padiglione italiano
Venezia, 4 agosto 2005 - Il Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia, presieduto daDavide Croff, si è riunito in data odierna a Palazzo Querini Dubois e ha scelto e approvato il progetto della 10. Mostra Internazionale di Architettura, insieme al direttore e ai curatori a cui ne sarà affidata la realizzazione.
Come già avvenuto per il progetto triennale 2005/2007 di Arti Visive, anche per il Settore Architettura la Biennale di Venezia conferma la decisione di assumere direttamente la responsabilità delle scelte tematiche delle proprie manifestazioni, chiamando quindi i maggiori specialisti di quel tema a declinarne e interpretarne gli indirizzi. Per quanto riguarda la Mostra Internazionale di Architettura, la Biennale individua in questa manifestazione e in questa disciplina la possibilità di confermare il proprio compito non solo espositivo, ma di elaborazione di proposte e indirizzi da offrire quali strumenti per innovative prassi operative sui territori e nei contesti urbani nazionali e internazionali.
La Biennale ha deciso di dedicare alle meta-città il tema della 10. Mostra. I cambiamenti nella morfologia fisica e sociale delle città permettono oggi di delineare i tratti di un nuovo insediamento civile: la meta-città, insediamento che supera la forma e la concezione tradizionale delle città, che ormai eccedono i confini tradizionali, determinando nuove problematiche e necessità riguardo la loro governance, e subendo profonde trasformazioni nella composizione della loro popolazione, così come nei modi del lavoro. La 10. Mostra Internazionale di Architettura affronterà questi temi per giungere, alla sua conclusione, a formulare un documento di indirizzi, offerto a chi abbia responsabilità di progettazione e di governance sui sistemi urbani e territoriali.
I temi si svilupperanno attraverso quattro distinti e complementari momenti :
- la Mostra Internazionale, incentrata sulle trasformazioni delle città e dei territori sul pianeta, che sarà diretta da Richard Burdett (Gran Bretagna), docente di architettura e urbanesimo presso la London School of Economics, in questo momento uno dei maggiori esperti mondiali di tali tematiche;
- il Padiglione Italiano (per la prima volta nella sua storia la Biennale inaugurerà un Padiglione esclusivamente dedicato alla valorizzazione dell’architettura contemporanea italiana, nel complesso dell’Arsenale, alle Tese delle Vergini, per una superficie di 1.000 mq), che ospiterà una mostra incentrata sulle trasformazioni dei nostri territori e delle nostre città, nella prospettiva peculiare italiana di rapporto tra contemporaneità e conservazione, tra paesaggio storico e nuovi scenari. La Mostra del Padiglione Italiano è una iniziativa congiunta della Biennale di Venezia e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali – DARC, che insieme nomineranno nelle prossime settimane la direzione a cui sarà affidata questa prima mostra nazionale.
- una sezione che descriverà le trasformazioni che si stanno realizzando o si stanno progettando nelle regioni del Sud Italia, a cura Claudio D’Amato Guerrieri (Italia);
- una sezione incentrata su modelli di trasformazioni urbane e territoriali internazionali che (anche in questo caso per la prima volta nella storia della Biennale) sarà realizzata in una città del Sud Italia, e che sarà allestita contestualmente all’apertura degli spazi veneziani, rappresentando una inedita sezione solo geograficamente distante dalle altre tre, a cura di Rinio Bruttomesso (Italia).
Le due sezioni che avranno una come tema, l’altra come sede le regioni del Sud Italia, fanno parte della nuova edizione del progetto “Sensi contemporanei” con cui la Biennale, il Ministero dell’Economia – Dipartimento per le Politiche di Sviluppo, e il Ministero dei Beni Culturali, hanno già dallo scorso anno inaugurato un programma di promozione e valorizzazione dell’arte e dell’architettura contemporanea nelle regioni del Sud Italia.
Note biografiche
Richard Burdett (Gran Bretagna) è nato a Londra nel 1956. Docente di Architettura e Urbanesimo alla London School of Economics, è fondatore e direttore presso la stessa Scuola del “Cities Programme”, un centro di ricerca e insegnamento che esplora le relazioni fra architettura, design urbano e società. Ha più di 20 anni di esperienza nell’organizzazione di esposizioni e concorsi di architettura, coinvolgendo enti pubblici e privati, e nel comunicare l’architettura ai media e al pubblico. E’ consulente per l’architettura presso il Municipio di Londra, membro dell’Authority per l’architettura della Grande Londra, e del Comitato di qualità dei siti della città di Barcellona. Esperto in design e politiche urbane, Burdett è membro della task force del Governo britannico per la politica urbana. E anche direttore del progetto internazionale “Urban Age”, un ciclo di eventi che coinvolge esperti di vari settori e che si svolge in sei città globali come New York, Shangai, Londra, Mexico City, Johannesburg e Venezia, quale tappa conclusiva del tour di ricerca.
Claudio D’Amato Guerrieri (Italia) è nato a Bari nel 1944. Professore ordinario di Progettazione architettonica nella Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari, ed è stato Preside della stessa Facoltà. In ambito internazionale, ha promosso, coordinato e sviluppato numerosi progetti relativi all’area balcanica e in generale mediterranea e medio-orientale.
Rinio Bruttomesso (Italia) è nato nel 1948. Docente di Urbanistica allo Iuav di Venezia, dal 1989 è Direttore del centro Internazionale Città d’Acqua di Venezia, nonché direttore della rivista “Aquapolis”. Curatore della sezione Città d’Acqua (dedicata alle trasformazioni delle città portuali) della 9. Mostra della Biennale, Metamorph, è esperto sui temi della riqualificazione delle aree urbane di waterfront e sul riuso dell’archeologia industriale.