Plessi e De Grandis

MUSEO A RABAT
Fonte: La Nuova

 

Il museo d’arte contemporanea di Rabat Museo Hassan nel segno dei veneziani De Grandis e Plessi

Simone Bianchi

Il Marocco rivede sé stesso attraverso gli occhi di Fabrizio Plessi e l’opera da lui realizzata traendo spunto dalle tintorie di Fez, che dal 31 maggio verrà esposta con disegni e bozzetti preparatori nel nuovo museo d’arte contemporanea di Rabat,Museo Hassan. Una prima assoluta per la cultura islamica e per il paese nordafricano, che ha visto il Re Mohammed VI patrocinare l’iniziativa e scegliere due veneziani per il suo lancio: Paolo De Grandis come direttore del museo e curatore della mostra d’apertura, e Fabrizio Plessi come primo espositore. Un progetto che parte da lontano, con De Grandis che prima ha ospitato artisti del Marocco nel suo Open - la mostra di sculture e installazioni che da otto anni si tiene al Lido - quindi ne ha curato l’esordio alla Biennale di Venezia prima di diventare ambasciatore in Europa per l’arte marocchina.  Ora quest’ultimo passo con la storica Villa Andalucia di Rabat che aprirà all’arte contemporanea occidentale coinvolgendo culture diverse e in altri ambiti altrimenti separate. Spazi ricchi di fascino, che rimandano a una vecchia proprietà spagnola, arricchiti con affreschi e mosaici di gusto ispano moresco. «E’ stato un onore accettare questo incarico» assicura Paolo De Grandis che con la sua Arte Communications spazia ormai in tutto il mondo, «perchè siamo di fronte a una data storica per l’arte d’occidente in Marocco e nel contesto islamico. E sono particolarmente felice che Plessi abbia accettato il mio invito». Il Museo è stato realizzato sotto la coordinazione di Fathiya Tahiri, e con il suo ricco patrimonio storico e artistico ha permesso di mettere in luce il significativo interesse di Fabrizio Plessi per il Marocco. Per l’inaugurazione, l’artista emiliano ma veneziano di adozione, propone l’opera «Fez Fez»: una video installazione composta da sedici monitor che attraverso il linguaggio virtuale rievoca le atmosfere delle tintorie delle lane di Fez. L’opera, presentata in occasione della mostra tenutasi a Berlino nel 1994, fa parte di un ciclo di installazioni dedicate alle città visitate da Plessi, viaggiatore instancabile come lui ama definirsi, per ricreare ambienti evocativi secondo la sua personalissima visione artistica.  Per testimoniare il processo creativo del lavoro quale parte integrante dell’opera, saranno esposti gli studi preparatori su carta e i bozzetti delle installazioni. «Questa mostra è un omaggio al paese che la ospita e diventa un gioco culturale molto interessante» spiega l’artista. «Un progetto nato con Paolo De Grandis nell’ultima Biennale veneziana e che parte dalla mia passione per il Marocco, andando a mescolare la tecnologia ai colori e alle tradizioni delle tintorie di Fez». Plessi ha già annunciato che in novembre ad Ausgburg in Germania inaugurerà un nuovo museo con una sua mostra dedicata alla lava, mentre per De Grandis si profila invece a un ruolo diplomatico visto che sarà nominato console onorario del Marocco per Venezia.