IL 2003 segna il grande ritorno dell’Iran
Il 2003 segna il grande ritorno dell’Iran all’Esposizione Internazionale d’Arte. Infatti era assente dalla Biennale di Venezia; non è casuale la sua presenza a questa nuova edizione in una fase storica in cui con maggiore evidenza e fertilità la ricerca e le proposte iraniane costituiscono uno degli esempi interessanti del tentativo di opporsi all’uniformazione all’adeguamento, anche nello studio attento delle mentalità degli stili e delle altre mode. Venerdì 13 giugno alle 16,30 si svolgerà l’inaugurazione "Existance, Dream, liberty" a Palazzo Malipiero, San Marco (vaporetto linea 82 e 3, fermata Samuele, vicino a Palazzo Grassi). L’evento è patrocinato dal ministero della Cultura dell’Iran. IL titolo dell’Esposizione Internazionale d’Arte dovrebbe cambiare per l’Iran: non tanto "sogni e conflitti" ma piuttosto "sogni grazie ai conflitti" e "conflitti come dinamiche sulla via della realizzazione dei sogni".
La società iraniana è giovane e le ultime generazioni sono altamente scolarizzate, preparate all’utilizzo delle moderne tecnologie, attente all’affluire degli stimoli provenienti dall’esterno in un contesto già ricco retaggi storici e tradizioni culturali proprie. Ciascun artista conduce la propria ininterrotta ricerca del nuovo esplorando nella propria psiche le contraddizioni tra radicamento e monumento. Gli artisti Behrooz Daresh, Hossein Khosrojerdi, Ahmad Nadalian rappresentano il fiorente percorso di ricerca.