Daniele Basso

 

Daniele Basso

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Acciao specchiante, dal sicuro e forte impatto visivo, contrapposto ad una poesia e concettualità profonda ed interiore... ed ecco che la forza della materia diventa un’esaltazione dello spirito delle opere di Basso, riflettendo il mondo che le circoda e l’io degli spettatori che, inconsapevolmente, diventano parte dell’opera stessa.

Qui in Achill il poeta scultore, racconta la vita di questo rapace della mitologia celtica che “nobile e potente, scivola leggero nell’aria: Possiede il Cielo. Alto sopra la realtà... guida all’amore per l’uomo e la sua natura. Si fa tramite col mondo spirituale e ne diventa simbolo d’illuminiazione, creatività, verità ed esperienza...”.

Basso abbraccia questa forma di vita aprezzandone anche la capacità di visionare la vastità del paesaggio che sovrasta, la vastità del mondo e, al contempo, la capacità di osservare ed apprezzare ogni dettaglio, ogni particolare.

I suoi soggetti ritratti, come qui Achill, hanno una doppia anima, non intesa come dualità interiore e caratteriale nei confronti dell’esterno, bensì come capacità di vivere della propria spiritulità ed essere e, sapientemente, fare proprie anche le sfumature del “resto”... La Natura Sovrana e il genere umano diventano co-protagonisti delle sue espressioni artistiche, capaci di rinnovarsi ogni istante, mantendone però memoria.

Achill leggiadro sovrasta l’ambiente e approda in Laguna come simbolo della violenza costruttiva dell’Arte, capace di trasformare la natura della Laguna delicata, rafforzandola con forza e sicurezza, vigilando su di essa...

Serena Mormino, Curatrice