ITALIA - MARCO PELLIZZOLA
Marco Pellizzola, da anni attivo con interventi mirati sul territorio in un contesto di applicazione che spazia dalle scuole, ai parchi pubblici, ai percorsi urbani di alcune realtà in Italia e all’estero, coerentemente con la precedente ricerca in cui si è già soffermato sulle gabbie, conferma, per l’occasione, l’originale soggetto della sua ricerca. L’installazione delle gabbie en plein air nel contesto del suggestivo parco dell’Isola di San Servolo - denominata in laguna anche come l’isola dei matti per aver ospitato per un lungo periodo un tristemente noto ospedale psichiatrico - vuole proprio esprimere il rapporto tra naturale e artificiale, tra realtà e finzione, in cui da sempre e in ogni latitudine, l’arte si dibatte: la gabbia simbolo di chiusura e di prigionia, in questo caso decontestualizzata in termini volutamente spiazzanti da parte dell’artista, diventa luogo di riposo, trespoli per gli uccelli che vengono attratti anche dai loro simili, ma finti, collocati anch’essi fuori dalle gabbie, uccelli da richiamo non più utilizzati per la cattura o la caccia di quelli reali con i quali, a questo punto, insieme convivono gioiosamente nell’accogliente ambiente naturale circostante.
Artifizio e natura, in tal senso, riprendono il loro rapporto più consentaneo e immediato come era nell’arte occidentale classica, così come avviene in altre culture, diverse dalla nostra, e così come sembra prefigurarsi ancora quale necessario fondamento nel mondo contemporaneo.
Testo a cura di Saverio Simi de Burgis