Italia
MARIA TERESA SABATIELLO
Ho sempre avuto la propensione a scrutare con attenzione ogni cosa, e… nell’osservare, perdermi… e vedere altro, oltre. È qualcosa di “congenito”, non l’ho mai fatto di proposito, immagini si accavallano negli occhi e nella mente. Ho indagato oltre l’aspetto tangibile facendo della materia il punto di partenza e del colore il mezzo.
Mi piace pensare che ogni pietra sia un racconto, un pezzo di storia, una vera e propria scheggia di vita, una sorta di lettera naturale, modellata dal mare, dal vento, dallo scalpello del tempo trascorso per giungere fin qui... che “fin qui” sia io, perché è lei che cattura me. I miei occhi e le mie mani si poggiano sul sasso, ne vengono rapiti e lo “rapiscono” di conseguenza a quella natura che benevolmente lo scolpisce per me… ed io per ringraziarla dipingo per lei, portando a compimento un’opera, già in parte realizzata.
Quando raccolgo un sasso, non sempre ho ben chiaro in mente il suo suggerimento, a volte è un semplice bisbiglio… poi poggio la pietra sul tornio e ad un certo punto il bisbiglio diventa prima una voce chiara e nitida e poi un vero e proprio urlo. La mano prende a tracciare il disegno in tutti i dettagli perché poi, nel dipingere, nulla vada perso… nessuna piega, nessuna sporgenza, il colore scopre, invece che ricoprire, svela, Anima…
dichiarazione dell'artista
Sobrie sensazioni e intuizioni avvolgenti scaturiscono alla vista delle leggiadre movenze della pietra dipinta dall’artista Maria Teresa Sabatiello. L’autrice, milanese di nascita, interpreta, attraverso il proprio scenario emotivo, un materiale naturale, a cui dona un’anima propria. La nobilitazione dell’oggetto artistico appare come il segno tangibile di una sensibilità spiccata verso tutto ciò che la circonda, una capacità di guardare che va ben oltre la semplice sapienza. La libertà d’interpretazione determina una trasposizione della realtà nella materia, dove l’iconografia pittorica non solo sembra rispettare pienamente le naturali modulazioni della pietra, anzi le supera mediante una pittura figurativa da essa ispirata. Ne derivano così delle sculture fluttuanti che regalano all’osservatore un profondo senso di armonia visiva e morbidezza cromatica, rafforzato da un modus pingendi paragonabile al linguaggio musicale.
testo a cura di Sabrina Falzone