marilu cattaneo
 
 
ITALIA - MARILÙ CATTANEO

 

Il lavoro di Marilù Cattaneo è in apparenza molto distante dall’universo tecnologico, ma non riferito a una dimensione meramente icastica semmai al rapporto con la cultura materiale che è inevitabile per l’arte pena la sua staticità linguistica. Le opere della Cattaneo si muovano a partire da una matrice sicuramente personale, da una analisi interiore e da forti richiami alla propria biografia ed esperienza di vissuto. Il tutto però si muove in una processualità che non è assolutamente autoreferenziale ma denuncia la volontà di dispiegarsi con una apertura autenticamente mondana. L’ascendente elettivo dell’artista, inevitabile all’interno di una contemporaneità avanzata come la nostra, è da rinvenirsi in quel prevalere del linguaggio aniconico collante dell’avanguardia normalizzata del secondo dopoguerra, lungo un cammino che dall’Informale passa al post cubismo del New Dada e approda alla fuoriuscita dell’alveo bidimensionale con le esperienze dell’arte ambientale. Come ogni progetto artistico che si rispetti, quello di Marilù Cattaneo sa evocare questa importante memoria storica convertendola in una poetica originale e calata all’interno del suo e del nostro qui e ora. L’artista si esprime in una dimensione che, pur coerente con l’intento originario che la muove, si allarga a comprendere una gamma eclettica di soluzioni formali. Le più recenti creazioni di Marilù Cattaneo aggiungono un altro importante tassello alla raffinata poetica dell’artista. Siamo sempre nel territorio dell’astrazione e dell’aniconicità, quello prediletto dalla Cattaneo. Questi lavori, realizzati su tele di dimensioni medio grandi virano verso una traiettoria in parte riconducibile al sito del minimalismo e della pittura analitica, correnti importanti dell’arte italiana del secondo dopoguerra che stanno conoscendo attualmente una meritata rivalutazione, ma vanno oltre l’ambito primario di riflessione sui materiali per dirigersi verso un approdo di lirica poesia che riecheggia la tradizione dell’arte giapponese e orientale in genere. Queste opere sono in grado di testimoniare come l’artista, con un percorso dove è evidente la positiva auto imposizione di un controllo e di una padronanza delle emozioni dal sapore zen si opponga alla condizione attuale caratterizzata dalla prevalenza di una identità dispersa e frammentata, puro significante incapace di intrattenere rapporti con l’altro da sé al di là di effimeri contatti. A questo bisogna sforzarsi di sostituire il contenuto capace di dare significato all’esistenza, per approdare alla completezza di un essere pacificato in grado di fondersi con l’ambiente esterno, di dare vita a una materia inanimata e inerte e dare corpo al dispiegarsi del libero arbitrio concretizzandolo nella pienezza dei sentimenti e delle passioni. Elementi che possono farci approdare ad una liberazione dai limiti di una società liquida confinata nel limbo di un eterno presente e incapace di progettare il futuro.

 

 

Testo a cura di Edoardo Di Mauro