Michelangelo Pistoletto
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L’importanza delle materie prime, delle tradizioni è fondamentale per continuare a scrivere pagine di storia dell’Universo, nella nostra Terra, delle nostre attività quotidiane, della Natura Madre Sovrana, e in quanto tale anche dell’Arte, così come di ognuno di Noi.
Il primo Paradiso, quello dell’immaginario collettivo, rappresenta l’inizio, la natura e qui anche la storia di Venezia, esempio d’eccellenza di come l’Uomo sia strettamente legato alle leggi sovrane dell’Universo. La laguna si fonda da secoli su palafitte realizzate dall’ingegno umano, utilizzando legni secolari, come la natura stessa con cui l’uomo ha creato un rapporto simbiotico. Ecco allora che il nostro primo paradiso è qui realizzato con le punte delle briccole esauste recuperate nella laguna, un recupero che porta con sé anche una parte di storia di un luogo incantato e fragile.
Secondo Pistoletto l’altro Paradiso, quello per arrivare a comporre il simbolo dell’infinito è quello “artificiale”, creato dall’uomo e dalla sua smania di homo faber. Qualcosa che non esiste in natura, qualcosa di modificato... Ma la radice del termine Artificio è la parola ARTE... ecco allora che il cerchio più esterno, il prolungamento del paradiso viene ritratto colorato, multiforme, come un pregiato mosaico di vetri di diversi pantoni, come una tela dipinta d’istinto, senza un progetto preciso. Il vetro, altro simbolo di Venezia e delle sue maestranze, ma anche di elementi naturali che, incontrandosi, creano nuova materia. Ma è davvero completo questo Paradiso, questo sogno di infinito? Oppure ora che poco per volta assumiamo coscienza e consapevolezza, dobbiamo creare un luogo immaginario più perfetto, ove esista tutto e ove tutto possa trovare l’equilibrio per la sopravvivenza? Come all’uomo e la donna è dato dono di procreare, così anche natura e artificio, se sapientemente uniti, posso creare un terzo Paradiso fatto di logiche, leggi, equilibri che permettano di proseguire il cammino di madre natura e quello dell’evoluzione del genere umano.
Nasce così all’interno dei due cerchi, come custodito tra essi, il Terzo e Vero Paradiso, quello della realtà che viviamo, dove la Natura sa creare, con l’intervento geniale e programmatico umano, altre forme di natura e di beni indispensabili per la sopravvivenza, alimenti che sappiano nutrire l’uomo e la fauna, ma anche la stessa flora. E da acqua si genera cibo, così come dall’Arte si genera emozione e comunicazione... Il tutto fortemente unito, stretto, annodato dalle cime natiche lagunari, come a sancire un legame indistruttibile tra i tre paradisi, a rinforzarne gli equilibri e a disegnare un nuovo confine e legame tra due città, solo apparentemente così diverse.
Venezia e Vercelli si incontrano in questa installazione con materiali di recupero tipici di due territori legati all’Acqua e all’Arte e alla volontà di rigenerarsi attraverso queste due forme di vita.
Serena Mormino, Curatrice
Michelangelo Pistoletto Il Terzo Paradiso 2003 - 2012
Che cos’è il Terzo Paradiso?
È la fusione tra il primo e il secondo paradiso. Il primo è il paradiso in cui gli esseri umani erano totalmente integrati nella natura. Il secondo è il paradiso artificiale, sviluppato dall’intelligenza umana attraverso un processo che ha raggiunto oggi proporzioni globalizzanti. Questo paradiso è fatto di bisogni artificiali, di prodotti artificiali, di comodità artificiali, di piaceri artificiali e di ogni altra forma di artificio. Si è formato un vero e proprio mondo artificiale che, con progressione esponenziale, ingenera, parallelamente agli effetti benefici, processi irreversibili di degrado a dimensione planetaria. Il pericolo di una tragica collisione tra la sfera naturale e quella artificiale è ormai annunciato in ogni modo1.
Il progetto del Terzo Paradiso consiste nel condurre l’artificio, cioè la scienza, la tecnologia, l’arte, la cultura e la politica a restituire vita alla Terra, congiuntamente all’impegno di rifondare i comuni principi e comportamenti etici, in quanto da questi dipende l’effettiva riuscita di tale obiettivo.
Terzo Paradiso significa il passaggio ad un nuovo livello di civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza.
Il Terzo Paradiso è il nuovo mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità in questo frangente epocale.
Il Terzo Paradiso è raffigurato simbolicamente da una riconfigurazione del segno matematico dell’infinito. Con il “Nuovo Segno d’Infinito” si disegnano tre cerchi: i due cerchi opposti significano natura e artificio, quello centrale è la congiunzione dei due e rappresenta il grembo generativo del Terzo Paradiso.
Michelangelo Pistoletto
1. Il termine artificio ha come radice la parola arte, perciò l’arte assume oggi essenziali responsabilità riguardo all’intero mondo artificiale.