Italia
Resi Girardello e Cristina Treppo
Due dei Castelli in aria di Resi Girardello, realizzati in filo di rame rosa metallizzato, sono attaccati dalle ramificazioni soffici di Cristina Treppo, che ne intercettano le pareti semitrasparenti: un allestimento invasivo, che si snoda tra i rami degli alberi in fantasie vegetali dai motivi di tappezzeria, con colori acidi e fosforescenti. A queste strutture si aggiungono fiori, foglie, bacche finte, di vario tipo e dimensioni, trattati con smalti metallizzati e argentati, che si condensano a tratti in vere e proprie masse scultoree, invadendo lo spazio e andando ad attaccarsi ai tronchi. Quest’opera in collaborazione, che sembra materializzare rilassanti fantasie di boschi e castelli di uno spettatore seduto sulla sottostante panchina del Lungomare, unisce tratti caratteristici del lavoro, molto originale, delle due artiste. La produzione scultorea di Resi Girardello ha come elementi tipici l’uso di filo o maglia metallica e l’ironia: come nel gigantesco reggiseno-feticcio di Oracle, 2005, o nel bustier-torre Danae (2006). In entrambe le opere, gli indumenti ingigantiti diventano altrettanti ironici monumenti alla femminilità. Gli elementi inclusi da Girardello in questa installazione per Open 10 fanno parte della serie in corso Castelli in aria, gruppi di oggetti architettonici da presentare sospesi, vagamente ispirati alle figure degli scacchi: strutture lievi, le cui trine e curve ingenue hanno l’iconico romanticismo dei mobili da giardino. Qui, i Castelli in aria si appaiano con le vegetazioni di Cristina Treppo, sculture soffici pervase da una sottile vena paradossale. Appartendono alla ricerca, che Treppo sta sviluppando da anni parallelamente in scultura e in fotografia, sulle illusioni e i paradossi del Naturale/Artificiale: fiori di seta che sembrano veri, angoli di paesaggio reale che sembrano plastica, vegetazioni artificiali in stoffa e plastica, dai colori impossibili, che invadono lo spazio architettonico(allestimento Paesaggi/Landscapes, Spazio Eventi Libreria Mondadori, Venezia, 2006; Naturale/artificiale, Hicetnunc, San Vito al Tagliamento, 2004). Giardini mentali, illusivi, acidi, impossibili, che si accrescono di senso nell’interazione con il luogo reale, i veri alberi e piante sul Lungomare del Lido nei pressi dell’Hotel des Bains.
Curatore Gloria Vallese
Con il sostegno di ELTECH, COLORIFICIO ALTE di Zucchi Italo