Tancredi_Mangano

Tancredi Mangano

Italia • Italy

La procedura che Tancredi Mangano ha scelto per costruire queste sequenze è una sfida ai canoni della fotografia tradizionale: inquadratura, punto di vista (e la “composizione” che ne consegue), profondità prospettica, esattezza dei contrasti tonali, nitidezza oppure, per converso, mosso o sfocatura creati volutamente come interventi estetici sull’immagine, sono tutti elementi che qui non vengono neppure presi in considerazione, vengono anzi respinti, azzerati.

Le immagini accolgono semplicemente ciò che in esse è capitato. L’artista lavora dall’interno di un treno, ciò che viene inquadrato è semplicemente ciò che in quel momento è visibile dal finestrino e la macchina registra. Talvolta solo un campo monocromatico [...] Grazie a una conduzione minimalista Tancredi Mangano trova senza cercare, rende omaggio al caso e quel qualcosa di anonimo e indeterminato che sta dentro il paesaggio, dentro tutti i paesaggi.

La macchina fotografica, aiutata dal movimento di un’altra macchina, il treno, registra dei frammenti, che sono solo impronte del paesaggio che fugge. [...] È questo dunque un viaggio, ma un viaggio che si svolge non solo nel paesaggio ma anche e soprattutto nel pensiero, nella profondità e nel mistero della percezione fotografica, in quell’inconscio che Walter Benjamin definì ottico e Franco Vaccari tecnologico. Il mondo esterno, al di là della macchina e del finestrino del treno, è, in fondo, una selva di segni provvisori e mutevoli in cerca di significato.

Roberta Valtorta