La ricerca della bellezza perduta di Li Chevalier
Al Museo Macro di Testaccio, una mostra dell'artista franco cinese Li Chevalier nell'ambito del progetto From La Biennale di Venezia & OPEN to MACRO. International Perspectives, ideato e curato da Paolo De Grandis e Claudio Crescentini, dedicato alla presentazione presso gli spazi del MACRO di alcune installazioni internazionali provenienti dall’Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia.
Il lavoro di Li Chevalier è una ricerca estetica che svela il valore e la verità del mondo. La contraddistinguono l’eleganza e la raffinatezza di tecnica e installazione. Quando Li Chevalier lascia la Cina per Parigi la sua arte, a base di inchiostro di Cina, approda in una nuova dimensione dove la tradizione cinese si nutre di un contesto squisitamente Occidentale.
Parallelamente la musica, coltivata dall’età di 15 anni, dove canta nel coro dell’esercito cinese, rimane una costante della vita di Li Chevalier; in Francia ha infatti cantato come soprano nel Coro dell’Orchestra di Parigi sotto la direzione di Arthur Oldham e Semyon Bychkov.
Questa sua passione alimenta una nuova timbrica espressiva anche nelle sue installazioni. Li Chevalier non ama i confini, i dettami di rigide tradizioni o scuole. È piuttosto la raffinata combinazione di differenti discipline, linguaggi estetici, origini e derivazioni, che dà alle sue opere un timbro particolare.
Li Chevalier afferma di essere profondamente contemporanea ma rifiuta appassionatamente i precetti del scetticismo estetico.
Cresciuta durante la Rivoluzione Culturale in Cina di Mao Zedong, dove la bellezza veniva considerata un’aspirazione verso la borghesia e quindi condannata dal regime, l’estetica diventa fondamentale nel lavoro di Li, per la quale nessuna vera emozione può nascere dal confronto con un’opera d’arte se non attraverso il prisma dell’emozione estetica.
Li Chevalier, Trajectory of Desire
MACRO Testaccio, Roma
Fino al 26 marzo 2017