LINA CONDES Extraterrestrial Odyssey
Con la partecipazione di Daniel Lismore
Curatori: Paolo De Grandis, Magdalena Gabriel, Tamara Li / The International Association of Art Critics affiliated with UNESCO
Organizzatore: M17 Contemporary Art Center
Coordinatore a Venezia: Carlotta Scarpa, PDG Arte Communications
Sede: Palazzo Pisani - Conservatorio Benedetto Marcello, Campo S. Stefano, San Marco 2810
Apertura al pubblico: 13/05 – 26/11/2017 Orario di apertura: 10.00 – 18.00 – Chiuso la domenica
\COMUNICATO STAMPA VENEZIA
In occasione della 57. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, l’M17 Contemporary Art Center presenta la mostra “Odissea extraterrestre” con la nuova opera di Conde “Sfinge” e due nuove sculture di Daniel Lismore, curata da Paolo De Grandis (Biennale di Venezia), Tamara Li (International Association of Art Critics) e Magdalena Gabriel (membro del comitato Future Contemporaries, Serpentine Galleries).
Lina Condes, pioniera nell’uso della tecnologia, dell’architettura e della biologia nell’arte, recentemente si è evoluta creando opere in cui la tecnologia e l’architettura non sono soltanto un mezzo, bensì protagoniste come l’arte. Il risultato di tale ricerca e tale pratica sono creazioni potenti che evocano un senso di avvicinamento dello spettatore all’anima del creatore.
Per Venezia, Lina Condes presenta un’importante nuova opera, “Sfinge”, una scultura interattiva in cui un occhio vigile si fonde a un corpo stilizzato osservando ciò che lo circonda, a tratti con benevolenza, a tratti con malevolenza.
L’inserimento di quest’opera rilucente nella cornice dello storico Palazzo Pisani a Santo Stefano rappresenta proprio questa continuità: arte della scienza immersa in una gloriosa architettura, tecnologia immersa nella storia. La Sfinge langue risplendente, rilassata, posando il suo sguardo sul mondo, irradiando energia e luce, simboleggiando un creatore onnipresente.
Le sue risposte vocali sono scarne, talvolta ermetiche, e il loro significato intenzionalmente indistinto. Sono una reazione compiaciuta a ciò che vede o una reazione sprezzante all’assurdità e alla futilità del nostro supposto progresso? L’occhio comunica con ciascuno di noi singolarmente; la nostra reazione non è prescritta. La nostra interpretazione e la nostra emozione di fronte al suo sguardo infinito ci appartengono completamente. Ha creato e ora riposa, osservando il trambusto che la circonda. Non giudica; siamo noi che giudichiamo noi stessi sotto il suo sguardo. Percepisce e, contemporaneamente, attraverso le sue stesse osservazioni, genera l’autopercezione.
Condes ha creato una performance dal vivo site-responsive, un’ottimistica parata itinerante di cantanti appositamente scelti per la mostra, guidata da Daniel Lismore, il cui scopo è porre interrogativi su chi siamo in quanto esseri umani e qual è il nostro ruolo sul pianeta, oltre a stimolare un’azione collettiva tesa a rendere il mondo un posto migliore. La mostra intende spingerci a guardarci dentro per domandarci come possiamo essere in grado di produrre sogni meravigliosi e, nel contempo, continuare a generare orribili incubi. Questo tempio celestiale, sotto lo sguardo impietoso dell’occhio, trasforma completamente la consapevolezza del visitatore incoraggiandolo a rinunciare all’ego per abbracciare l’illuminazione attraverso l’amore e la pace. Solo grazie a questa introspezione possiamo contrastare l’allarmante sconsideratezza e distruzione del nostro ambiente di cui siamo tutti responsabili.
A completamento delle opere, nell’irreale scenario creato da Lina Condes, la vista si scontra con guardiani alieni, le nuove opere di Daniel Lismore. Noto per la sua scelta di vivere la vita con un’opera d’arte usando il suo stesso corpo come tela e indossando elaborati costumi per le sue mostre, Lismore ha creato sculture di dimensioni naturali. Ispirato dal concetto di Condes, Lismore sfrutta nuove tecnologie come la scansione 3D per creare rendering di se stesso dal futuro o, forse, da un altro mondo. I suoi guardiani scortano lo spettatore in una sala di autoesame, parlano di un futuro sconosciuto, un futuro che tuttavia esiste. In un’epoca di incertezza, questi futuri cimeli danno a un’intera generazione la speranza che un nuovo giorno sorgerà. Sono fari di speranza.
Le opere di Lina Condes e Daniel Lismore, convivendo in questa “Odissea extraterrestre”, non solo utilizzano la tecnologia moderna come mezzo di comunicazione al posto di supporti tradizionali come la tela e la pittura, ma aggiungono anche elementi olfattivi per comunicare a un livello subliminale profondo. In collaborazione con Creative Perfumers London, si sprigionano infatti fragranze botaniche e molecolari attive per catturare l’occhio esteriore del nostro universo espansivo, liberando nel contempo la mente per portare lo spettatore a compiere un viaggio introspettivo che permette di pensare liberamente. Il loro lavoro si è dunque evoluto, andando al di là del bisogno di divinità e miti. Il tema è la loro stessa esplorazione interiore del tempo e dello spazio, oggi e domani.
Informazioni sugli artisti
Lina Condes è nata a Cherkassy, Ucraina, nel 1988. Vive e lavora a Miami e Kiev. Si è laureata e specializzata in design con i massimi voti all’Università di tecnologia e design di Kiev. Ex contendente al titolo di Miss Ucraina, Condes ha scelto di dedicare la propria attenzione e il proprio talento all’arte e al design contemporaneo realizzando progetti collettivi durante la Settimana dell’arte ucraina (Kiev), il MAGMART Film Festival (Napoli), il Berlin Fashion Film Festival e OPEN, Esposizione Internazionale di Sculture e Installazioni. Mostre personali delle sue opere sono state allestite presso l’M17 Contemporary Art Center (Kiev), la SV Gallery (Beirut), e l’Avant Gallery (Miami) per l’edizione 2016 della SCOPE Art Fair.
Daniel Lismore è un artista londinese. Dopo aver studiato fotografia, è diventato un modello ed è stato ritratto da alcuni dei più famosi fotografi del mondo, tra cui Mario Testino, David LaChapelle ed Ellen von Unwerth. È noto per la sua scelta di vivere la vita come un'opera d'arte indossando elaborati e stravaganti costumi che abbinano brillantemente l'alta moda alle sue creazioni. Lismore è stato definito da Vogue l’indossatore più eccentrico di Inghilterra. Il suo primo libro Be Yourself, Everyone Else Is Already Taken, pubblicato da Rizzoli, condivide le 32 sculture 3D esposte alla sua prima mostra museale negli Stati Uniti, co-curata dal Savannah College of Art and Design. Le sculture hanno successivamente fatto parte della sua seconda mostra statunitense “Theater of Self” alla Miami Art Basel. Nel 2016 è diventato ambasciatore del “Circuit Programme” al Tate Museum, che ha ospitato le sue prime due mostre con autoritratti nei Tanks della Tate Modern nel 2012 e della Tate Britain nel 2013.
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