Estratto da: La stanza privata dell'arte by Roberto Milani
06/08/2011
Al via la 14° edizione di Open. […]. Una manifestazione di grande livello che contrappone artisti provenienti da tutto il mondo, che avranno la possibilità di esporre le proprie opere a Venezia in contemporanea con il Festival del Cinema. Curata da un attento e competente Paolo De Grandis in collaborazione da Carlotta Scarpa per Arte Communications.
Arte come strumento, arte in gioco tra l’artefice e lo spettatore. Lo scenario è aperto e l’arte è per tutti. Si svela così OPEN, Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni che, giunta alla sua quattordicesima edizione, si terrà dal 1 settembre al 2 ottobre a Venezia Lido eall’Isola di San Servolo parallelamente alla 68. Mostra d’Arte Cinematografica.
Curata da Paolo De Grandis, co-curata da Carlotta Scarpa, la mostra è organizzata da Arte Communications in co-organizzazione con l’Assessorato alle Attività Culturali del Comune di Venezia e con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministero degli Affari Esteri, Regione del Veneto, Provincia di Venezia e Comune di Venezia.
OPEN è un punto d’osservazione mobile, aperto alla contemporaneità, su quei territori che slittano e si sovrappongono generando inediti immaginari. L’arte, esposta lungo i viali e gli spazi aperti, così cosmopolita, nata in contesti assolutamente differenti, svela la necessità di sondare liberamente i linguaggi, di attraversare trasversalmente i codici, con atti di coraggio. Materia fervida in trasformazione, nonché imprevedibile di fronte alla pretesa di fissarla in rigide coordinate: per questo composta da sculture, installazioni, happening, performance in continuo assetto.
OPEN crea sinergie e collaborazioni come quelle con curatori internazionali, presenze che si rinnovano e si ripetono negli anni come con Gloria Vallese, Chang Tsong-zung, Nevia Capello e Christos Savvidis.
La Mostra presenterà le opere di più di trenta artisti tra cui la prima partecipazione del Bangladesh a cura di Ebadur Rahman.
Tra le novità di quest’anno ed in anteprima internazionale, la partecipazione dell'enfant prodigeMahdiyar Arab, il più giovane scultore iraniano che a soli 6 anni ha già presentato numerose mostre personali e collettive nel suo paese. Ad OPEN saranno presentati una serie di suoi lavori inediti.
Prosegue il mutuo scambio con le Accademie di Belle Arti e quest’anno sarà presentata all’Isola di San Servolo la Finnish Academy of Fine Arts con un progetto a più mani curato da Anni Anttonen. La collaborazione con le Accademie di Belle Arti è un passaggio indispensabile per cominciare a costruire un rapporto di collaborazione tra tutti i soggetti che si occupano della promozione del segno contemporaneo e dunque OPEN oltre a fornire un’ampia riflessione su questi aspetti, metterà in contatto le realtà presenti per riflettere la molteplicità di circuiti ed i valori espressi nella giovane creatività.
L’attenzione verso le nuove leve dell’arte è inoltre scandita dalla collaborazione con il PremioArte Laguna nell’ambito del quale è stato conferito il Premio Arte Communications. Nel corso dell’esposizione sarà inoltre indetto la seconda edizione del Premio Speciale Arte Laguna che sarà assegnato ad un artista della Finnish Academy of Fine Arts selezionato dalla giuria di Arte Laguna. Tale premio offrirà al vincitore la possibilità di figurare tra i finalisti del premio Arte Laguna 2011 ed esporre nell’ambito del circuito organizzato dalla stessa associazione.
Territori di viaggio, vere e proprie "nuove frontiere" dell'intelletto, zone di confronto in cui il pubblico sperimenta un momento di una realtà più vasta, radicata in circuiti molteplici che comprendono dal semplice atto del "fare" l'opera, alla curatela, al processo interpretativo dei vari pubblici dell'arte e a tutta la densità emotiva, sociale e culturale che è propria oggi dello spazio artistico e dello spazio urbano locale e globale. Essi sono punti focali di scambio e di confronto, spazi coreografici spesso aperti alla loro stessa trasformazione, luoghi in cui idealmente lo spettatore negozia - in termini sia fisici sia intellettuali e in modo non programmatico - i contenuti delle opere esposte.